Questa rubrica è dedicata a tutti gli scritti raccolti dopo il 2012 quando integrai un mio frammento che nell’ultima incarnazione aveva vissuto l’esperienza dei campi di concentramento.
Questo frammento aveva fatto un corso accelerato sul pianeta terra, condensando in una sola vita ogni possibile esperienza di dolore procurato dalla bestialità umana.
Nulla le era stato risparmiato, tutto le era stato tolto: “Ogni bene materiale, ogni affetto, ogni sicurezza, ogni dignità”, aveva sopportato: “ogni privazione, ogni tortura”, i suoi occhi erano testimoni di tutto l’orrore che in quei luoghi la Bestia Uomo era stato in grado di compiere.
In tutta questa disperazione, Lei aveva salvato in cuor suo l’Amore e lo aveva dispensato a tutti.
Questo le aveva permesso di trascendere tutto ciò che vedeva, riuscendo a percepire l’Amore anche nella sua cruda realtà.
Iniziai da allora a percepire in me, una voce che mi raccontava la verità della vita, nella sua durezza, senza giudizio, aiutandomi a vedere l’amore in ogni atto di manifestazione.
Mi descriveva ogni evento mettendolo in rima, questa voce, espressa con la gioia di un bambino mi accompagnava all’interno di ogni argomento con dolcezza e verità spudorata.
Compresi immediatamente che questa modalità di scrittura, bloccava ogni reazione mentale sul nascere, in quanto era ritenuta innocua dalla mente.
Col tempo questa parte, che tutt’ora vive in me, è diventata sempre più forte e più profonda, esprime parole di verità a volte difficili da digerire, che però messe in poesia vengono accettate dalla mente che non teme la rima, lasciando così passare l’informazione senza bloccarla.
Questa informazione entra in profondità, liberando con fragore la verità che porta mandando in frantumi le teche di cristallo che contengono gelosamente paure, credenze e programmi immutabili nel tempo.
Queste verità toccano corde che da troppo tempo nessuno suonava, non sono mai giudicanti integrano il bene e il male in una verità amorevole che in pochi vogliono guardare.
Queste Poesie incorniciano le tappe di ogni mia presa di coscienza, non mi appartengono in quanto sono al servizio di chi le leggerà, permettendogli di aprirsi alla verità che nulla toglie e tutto dona.
Queste Poesie donano la libertà di essere semplicemente ciò che siamo, togliendo tutte le strutture che hanno creato la gabbia in cui viviamo.
Lasciate che queste poesie entrino in voi e vi trasformino in umani liberi, capaci di cogliere l’essenza amorevole di questa vita duale.
Gurà Samir Levirò (Zelia Reggianini)