L’occultismo presuppone l’esistenza, al fondo della Realtà, di forze dinamiche, personali o impersonali, fisiche o psichiche, inconoscibili con gli strumenti ordinari, ma con le quali si possono stabilire rapporti attraverso strumenti conoscitivi o esperienziali riservati agli amanti della Sapienza.

La differenza fra esoterismo ed occultismo sta nel fatto che l’esoterismo è una teoria e l’occultismo una pratica. Il termine occultismo viene generalmente utilizzato per indicare un complesso di pratiche che spaziano dall’alchimia, all’astrologia, alla kabbalah, alla magia, alle percezioni extrasensoriali, all’omeopatia, alla divinazione e a tutte quelle discipline che si basano sul principio che esistano analogie ed omologie tra l’uomo e le realtà soprasensibili.
L’esoterista può non praticare l’occultismo, ma l’occultista non può non essere un esoterista.
Se consideriamo l’occultismo come mezzo per fini spirituali e non solo per fini magici, otterremo una prospettiva reale della cosa.

Chi si sforza di ritornare al proprio stato originario, deve inevitabilmente affrontare il “mostro occulto” che dimora in se stesso. Non esistono liturgie sacre recondite per conquistare questo fine; l’unico sistema è di penetrare esotericamente e sempre più profondamente negli abissi del nostro essere, fino a localizzarne la radice viva e vivificante, e ricondurla alla vera Luce.
La conoscenza esoterica e la pratica della scienza occulta risvegliano l’Impersonale nell’uomo.

Colui che percorre la Via Mistica è iniziato alla Bellezza della Rosa.