La funzione istintiva di tutte le specie è fondamentalmente la stessa.
È responsabile della sopravvivenza, della procreazione e del benessere dell’organismo. Governa tutti i suoi processi fisiologici, come la respirazione, la digestione, la circolazione, l’omeostasi, ecc.
Essendo una cosxienza rudimentale formula le sue priorità di conseguenza, anche se queste priorità sono molto spesso in conflitto con le esigenze della personalità e ancor più dell’Essenza. Tuttavia, senza le funzioni istintive, la nostra specie non soddisferebbe i requisiti di base per vivere e rischierebbe l’estinzione.
Come ben si comprende, le priorità della funzione istintiva non prevedono per l’uomo l’emancipazione interiore. L’istinto, nell’uomo come negli animali, attraverso abitudini consolidate e ripetizioni meccaniche, espleta al meglio e da millenni la sua funzione di natura.
In ambito iniziatico, tutti gli sforzi per trasformare la struttura psicologica e l’attenzione per osservarne il funzionamento, sono ostacolati dalla meccanicità dell’istinto di preservazione, che a vari gradi inibisce e resiste ai tentativi volontari di progresso animico.
In assenza di tale comprensione, qualsiasi tentativo di emancipazione spirituale è destinato all’oblio.
“I sapienti e i profeti delle età più diverse sono venuti a conclusioni identiche nella sostanza, seppure dissimili nella forma, sulle verità fondamentali e finali,
seguendo tutti lo stesso sistema dell’iniziazione interiore.”
Schuré, “I grandi Iniziati”