Nel corso degli anni la politica si è sempre più separata dalla gente per asservirsi all’economia. Oggi le istituzioni non danno più voce alla gente, la politica è nelle mani di poche, potenti organizzazioni economiche che diventano sempre più potenti. Nel giro di poco tempo le piccole e medie imprese rischiano di sparire, ci saranno solo i super ricchi e i poveri.
Anche la cosiddetta scienza si è asservita all’economia che ha propugnato, difeso, sostenuto il materialismo: l’oggetto vendibile e riproducibile su scala industriale. Gli scienziati oggi sono chiamati a prendere atto del materialismo becero nel quale la scienza è sprofondata e a ritrovare la realtà spirituale. L’uomo è una entità spirituale, la natura è un’entità spirituale e bisogna approcciarla da una prospettiva olistica.
La terapia è diventata un grande apparato che serve a convincerci che nell’anima e nelle sue immagini vi è sempre qualcosa di sbagliato e di malato, da correggere e guarire.
La propaganda e l’ingegneria del consenso sono la sottile ragnatela che pervade il mondo.
La lotta è unicamente tra poche ricchissime organizzazioni che vogliono tutto, perché il potere è fatto così: non ci si può mai fermare, bisogna averne sempre di più. Non è mai l’uomo che possiede il potere, ma il potere è il demone che possiede l’uomo.
Noi siamo dominati, la nostra mente plasmata, i nostri gusti formati, le nostre idee condizionate da gente di cui non abbiamo mai sentito parlare. Sono loro che muovono i fili.
Controllano ogni cosa e manovrano gli individui con l’ingegneria del consenso. Non esiste una sola battaglia, una sola protesta, per quanto fondata su idee meravigliose che non sia manipolata, sono pochi e sono invisibili coloro che muovono le fila delle proteste, convincendo la gente di tutto e del contrario di tutto per il proprio tornaconto.
Edward Bernays, il nipote di Sigmund Freud, ci insegna cosa sia l’ingegneria del consenso.
Nel 1929 convinse le donne americane a fumare. A quel tempo per le donne il fumo era considerato un tabù, a loro non era consentito fumare in pubblico. Nel 1922 una donna era stata persino arrestata per avere acceso una sigaretta per strada. Allora le aziende produttrici di sigarette pagarono il mago della propaganda affinché convincesse le donne a fumare. Bernays, durante una parata di Pasqua, convinse un gruppo di femministe a nascondersi delle sigarette Lucky Strike sotto la gonna per poi accenderle nel bel mezzo della parata come segno di sfida contro il potere dominante maschile. Egli informò anche la stampa del fatto che aveva sentito dire che un gruppo di suffragette avrebbe inscenato una protesta in segno di libertà e di emancipazione accendendo quelle che lui stesso aveva definito “le torce della libertà”. Figuratevi di quale libertà si trattava!…..
Noi siamo dominati, la nostra mente plasmata, i nostri gusti formati, le nostre idee condizionate da gente di cui non abbiamo mai sentito parlare. Sono loro che muovono i fili.
Quando il governo americano fondò il Creel Committee, un organismo che aveva lo scopo di organizzare la propaganda bellica per diffondere tra gli americani l’idea dell’accettazione dell’ingresso dell’America nella Prima Guerra Mondiale, Berneys ne fece parte e fu proprio lui ad ideare il noto manifesto pubblicitario raffigurante lo Zio Sam lo e la celebre frase “I Want You for US Army”, oltre a manifesti, immagini e vari tipi di documenti propagandistici.
È stato Edward Bernays a convincere, nei primi anni del secolo scorso –lautamente pagato dai banchieri- gli americani che esistevano lavori seri e che lavorare per le banche era un lavoro serio e spendere i propri soldi per comperare prodotti finanziari e contrarre mutui e prestiti dalle banche era una cosa buona e giusta. Certo che è buona e giusta, per le banche, però, non per i cittadini che devono spendere gli anni migliori della loro vita a pagare i debiti!
Uno dei principali clienti di Berneys fu la “United Fruit Company”, la produttrice delle banane Chiquita, che possedeva vaste piantagioni di banane in Guatemala.
Per decenni la United Fruit aveva controllato il paese mediante dittatori corrotti, era riconosciuta come la “Repubblica delle Banane”. Ma nel 1951 fu eletto presidente del Guatemala Jacobo Arbenz Guzmán, il quale promise di liberare il paese dal controllo della United Fruit.
Quello stesso anno annunciò che il governo avrebbe confiscato molte delle terre della compagnia.
Arbenz era un socialista democratico senza alcun legame con Mosca, ma Bernays macchinò per renderlo una minaccia comunista.
Berneys convisse gli americani che Arbenz Guzmán era un pericoloso comunista che minacciava l’America e la democrazia nel mondo. Così preparò il terreno alla Cia che organizzò un colpo di stato in collaborazione con la United Fruit. La CIA addestrò e armò un esercito di ribelli che rovesciò il governo di Arbenz, ovviamente molta gente morì, convinta di morire per la libertà, per la democrazia e per rendere il mondo un posto più sicuro. Da allora questo modo di fare è diventato una prassi nei confronti di quei governi che, nel mondo, non sono in linea con gli interessi del capitalismo.
La propaganda o, come la chiamava lui, l’ingegneria del consenso, che Berney aveva inventato era in grado di far fare alle masse tutto ciò che le industrie volevano.
Oggi, a oltre cento anni di distanza, i meccanismi che Berneys ha inventato sono potentissimi e danno a pochi il pieno controllo sulle masse.
La propaganda o, come la chiamava lui, l’ingegneria del consenso, che Berney aveva inventato era in grado di far fare alle masse tutto ciò che le industrie volevano.
Domenica 9 ottobre 2022, ore 9 del mattino, la RIA News, agenzia di stampa dello Stato Russo, diffonde la notizia riguardante una catena esoterica di 9.000 sciamani russi che sta celebrando un rito per proteggere i ragazzi russi che partecipano all’operazione militare speciale (SVO) in Ucraina.
Il rituale di protezione è eseguito al ritmo del tamburo, lo strumento con il quale gli sciamani comunicano con la natura, con gli spiriti e con l’eterno cielo azzurro.
L’agenzia di stampa Asianews, invece, scrive che oltre alla guerra fisica di cui tutti hanno notizia, quella tra Russia e Ucraina, col coinvolgimento dell’Occidente, degli USA e della Nato, vi è anche una guerra condotta anche su piani sottili, una guerra esoterica.
Svetlana Valentinovna, la sciamana siberiana protagonista dei miei libri sullo sciamanismo altaico, “Il Profumo della Luna” e “Discorso alla Luna”, edizioni Studio Tesi, sa bene dell’evento e dice di avervi preso parte, come molti altri sciamani, da casa sua, con il suo tamburo invisibile.
Svetlana ha, infatti, un tamburo all’interno del proprio corpo, fatto con le budella dei suo stessi organi, capace di comunicare direttamente con gli spiriti più potenti: i payana, gli dei del cielo, gli ǟzi, gli spiriti guardiani che governano le foreste, le montagne, i ghiacciai, Altay Qan, lo spirito dell’Altaj, Qam, lo spirito dei fiumi e dei laghi, e Yayq, lo spirito dello sciamano primordiale. Mi spiega che la guerra occulta non c’entra con le nazioni, con i governi. Uno sciamano è figlio della steppa e la steppa non appartiene a nessuna nazione, ma solo a se stessa. Perciò mi dice che gli sciamani, quelli veri, sono impegnati in una guerra esoterica per la pace.
Questo fatto che bisogna lottare, ovvero scendere in guerra per la pace, è la conseguenza dell’esistenza di due regni: il regno di Amirani e quello di Tengrì, il Grande Cielo Azzurro.
Amirani è uno sciamano primordiale che si è corrotto e che vuole il potere su Ötügen, la Madre Terra, la vuole possedere. Tengrì, il Grande Cielo Azzurro, è il protettore di Ötügen ed il suo sposo.
Le vicende che accadono agli umani non sono che il riflesso delle vicende del mondo spirituale dove dei, dee, spiriti, numi e demoni si combattono: essi sono gli eserciti di Amirani e di Tengrì.
“Fino a che Amirani non sarà sconfitto, la pace non sarà mai possibile sulla Terra”, mi ha detto Kazimir Balichinov, cugino di Svetlana, a sua volta potente esponente dello sciamanismo ereditario dell’Altaj.
Amirani non è un preciso capo di una nazione, piuttosto è la volontà stessa di potere che è in ogni uomo. Questa volontà è esercitata attraverso la mente, l’analisi e il giudizio. La mente è un cumulo di concetti, cioè credenze, a mezzo delle quali si costruiscono teorie che hanno la pretesa di poter esercitare un controllo sulla natura e sugli eventi. In verità la mente può controllare unicamente ciò che accade nella mappa mentale della realtà, ma non ha alcun potere sul vero territorio. Questo induce negli individui che si affidano alla mente un costante sentimento di frustrazione perché le cose non vanno mai come essi si aspettano. La volontà di potere rimane sempre insoddisfatta e genera rabbia e violenza.
Il Grande Cielo Azzurro è, invece, privo di nuvole: non possiede credenze, né teorie, esso rappresenta la vera sapienza, che è la conoscenza dell’attimo presente, lo stato in cui ciò che deve essere fatto o ciò che deve accadere si conosce nel momento stesso in cui si fa, in cui accade.
Non ci sono teorie, nessun sapere che non sia il sapere di non sapere. La libertà è capacità di affidarsi, è resa, è lasciarsi andare.
L’evoluzione è il movimento della natura verso la libertà: dalla prima ameba, al primo pesce, al primo anfibio, al primo rettile, al primo uccello, al primo mammifero fino all’autoconsapevolezza dell’uomo, che ci rappresenta la libertà di scelta, la natura evolve. Poi nell’uomo si ricomincia. L’individuo umano, infatti, può cadere in una schiavitù buia, data dalla sua stessa mente o raggiungere la libertà divina di creare il proprio universo. Cade nella schiavitù quando trasforma le credenze e le teorie in certezze, si libera quando supera le credenze e le teorie e si affida alla conoscenza dell’attimo presente.
Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità, scriveva Friedrich Nietzsche.
La forza che muove verso l’evoluzione, verso la libertà, come ogni forza nell’universo, necessita di una resistenza per esercitarsi. Tengrì è la forza che muove verso la libertà, Amirani è la resistenza. La lotta continuerà fino a che Amirani non sarà completamente trasformato. Pertanto, se un uomo vuole dare il proprio contributo alla pace è innanzitutto dentro di sé che deve lottare, al fine di lasciare andare le proprie credenze che, se si trasformano in certezze, diventano le sue più grandi bugie. Quando non ci sarà più separazione tra buoni e cattivi, quando non vi sarà più giudizio, quando la mente sarà calma e vuota come un cielo privo di nuvole, allora la pace illuminerà l’Eterno Cielo Azzurro senza opposizione.
L’individuo umano, infatti, può cadere in una schiavitù buia, data dalla sua stessa mente o raggiungere la libertà divina di creare il proprio universo. Cade nella schiavitù quando trasforma le credenze e le teorie in certezze, si libera quando supera le credenze e le teorie e si affida alla conoscenza dell’attimo presente.
Lo strumento dello sciamano siberiano nella sua lotta contro Amirani è la cerimonia sacra, nella quale si compie il sacrificio rituale rappresentato da riso, latte, burro o tarasun (distillato d’asina). Ogni volta che l’offerta brucia nel fuoco, la massa brucia, il corpo brucia, l’udibile, il sensibile, il conoscibile e tutto ciò che è nella mente brucia. Il rituale sciamanico è il sacrificio dei contenuti della mente, che causano la distinzione tra samsara e nirvana, illusione e verità. Quando la mente è vuota, il suono del tamburo vibra per l’intero globo terrestre senza opposizione, risvegliando lo spirito della Grande Aquila, Su Ǟzi, allora ogni separazione tra l’uomo e la natura cade e la vittoria di Tengrì illumina la Terra. Ciò si ripete ogni volta in cui lo sciamano celebra il rito, ogni volta in cui un uomo vince la paura che alimenta la mente e, andando al di là del bene e del male, del giusto e dello sbagliato, non si presta più a servire alcuna teoria, alcun concetto, alcuna nazione o governo. È così che si vincono gli arconti: le norme, le regole e leggi che necessitano della propaganda e della morale utilitaristica per misurare, prevedere e governare gli uomini. Ed è così che ci si apre a una mente superiore, una overmind, un “pensiero del cuore”, un pensiero non duale o, come piace a me definirla, una “mente poetica”, capace di far funzionare la ragione all’unisono con l’amore.
C’è un vero corpo oltre il velo dell’organismo, c’è una vera materia e c’è una vera mente oltre il velo del pensiero dualistico. Lo strumento che lo sciamano, come ogni vero mistico, utilizza per accedere ai piani sovramentali è pura anarchia spirituale.